L’avventura del programma annuale e i “criteri” del POF
A ottobre le elezioni dei rappresentanti di classe, a novembre quelle dei consigli di circolo o di istituto. Ora i neo eletti si devono rimboccare le maniche.
Concluse le elezioni dei rappresentanti di classe nel mese di ottobre e quelle dei consigli di circolo o di istituto di novembre è cominciato anche per i neo eletti l’impegno sul campo. Il primo importante appuntamento per i consiglieri era già previsto a dicembre con l’approvazione del “Programma annuale”. Il DI 44/01 dispone all’art. 2 che il Consiglio di Istituto delibera entro il 15 dicembre tale documento contabile “predisposto dal dirigente scolastico” e “proposto” dalla Giunta esecutiva, dopo aver acquisito il parere di regolarità dei revisori, entro il 31 ottobre. Nella relazione introduttiva il dirigente illustra “gli obiettivi da realizzare e la destinazione delle risorse” in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa.
Quest’ultimo esemplifica per molti aspetti la difficile interazione tra le componenti della scuola. Infatti a norma dell’art. 3 del DPR 275/99 il POF costituisce il documento che ogni scuola idealmente “predispone con la partecipazione di tutte le sue componenti” in quanto è adottato dal consiglio di circolo o di istituto dopo essere stato “elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni” di genitori e studenti. Dunque virtualmente tutta la comunità scolastica partecipa alla sua redazione.
Ma se il POF deve essere consegnato agli alunni e alle famiglie “all’atto dell’iscrizione” questo significa che a gennaio (o poco oltre, considerati i recenti differimenti) la scuola deve aver già elaborato la sua “offerta” per il prossimo anno. In realtà con l’approvazione del programma annuale le “scelte” sono già state fatte e il POF è di fatto ormai definito, tanto che per ogni progetto inserito nel programma deve essere allegata una scheda illustrativa finanziaria.
Pertanto il Consiglio semplicemente non può che ratificare.
È prima di allora quindi che vanno acquisiti i pareri e le proposte degli “organismi” di genitori e studenti, tra i quali riveste sicuramente importanza fondamentale il comitato. I neoletti genitori nei vari ruoli di rappresentanza dovranno perciò “cogliere l’attimo” per portare in consiglio una propria proposta, un progetto da condividere.
Affinché pareri e idee possano essere acquisiti prima dell’elaborazione del POF occorre quindi non solo potenziare le interrelazioni tra organi collegiali e organismi di partecipazione, ma altresì identificare altre sedi di discussione e confronto quali in particolare le commissioni miste. Esse non costituiscono un atto di invadenza in prerogative notoriamente riservate alla componente docente, ma un’opportunità per monitorare i bisogni, presupposto indefettibile di ogni ipotesi progettuale, ed elaborare un’iniziativa condivisa in relazione ad essi. Ma il tempo in realtà non è ancora “spirato” giacché i ritardi nelle assegnazioni delle dotazioni delle scuole rende sempre più difficile rispettare le previste scadenze.
Infatti l’art. 8 del regolamento di contabilità indica un ulteriore termine, perentorio, di approvazione del programma annuale “entro 45 giorni dall’inizio dell’esercizio”. Dunque è il 14 febbraio il limite inderogabile. Infatti la predisposizione di questo documento deve essere successiva alla comunicazione da parte dell’USR di una “dotazione certa di risorse finanziarie” che dovrebbe teoricamente pervenire tempestivamente in base alle indicazioni ministeriali.
Giacché quest’anno la Nota del 18 dicembre 2009, Prot. n. 8767 che ha fornito le indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2010 è stata trasmessa successivamente alla scadenza del 15 dicembre l’approvazione inevitabilmente slitterà al 14 febbraio, poiché per articolare un progetto e un programma coerente all’offerta occorre conoscere e disporre di un budget adeguato.
Ma le risorse difettano sempre più e le previste assegnazioni della Nota Ministeriale nonché le prospettive delle inevitabili difficoltà conseguenti alle contrazioni del budget economico hanno determinato generalizzate apprensioni (si vedano Programma annuale 2010. Zero euro per il funzionamento didattico e amministrativo e pochi spiccioli per chiamare i supplenti; I fondi per la scuola dal sito dell’Andis Campania) e proposte di iniziative di protesta.
In tale clima di incertezza appare una soluzione propositiva che gli eletti, anche nelle loro aggregazioni, realizzino luoghi e condizione di interrelazione e dialogo per trovare, in sintonia con tutte le componenti della scuola, sempre nuove e condivise strategie per utilizzare al meglio le risorse assegnate.
Genitori in Movimento
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